Trovarsi minuti prima della partita è ormai diventato un rito dai giocatori più grandi, a quelli più piccoli.
Per i giovani calciatori è considerabile come un momento dovuto per la preparazione della partita, oppure può essere un’occasione per apprendere?
Il detto “il tempo è denaro” non si smentisce affatto, tenendo conto che il tempo trascorso tra il ritrovo e l’inizio della gara corrisponde a oltre la metà del tempo effettivo di gioco. Bisogna perciò tenere conto di questo momento nell’organizzazione della partita, prefissandosi uno scopo dal quale trarre qualcosa da apprendere.
Lo scopo può essere sicuramente di natura tecnica, rispetto a quanto si sta lavorando durante la settimana, oppure può avere anche un fine educativo o emozionale attraverso giochi che esulano dal calcio, per poter dare ulteriore stimolo di cooperazione all’interno del gruppo.
Ovviamente, trattandosi di uno sport open skills, ovvero caratterizzato da un ambiente continuamente mutevole durante le varie fasi di gioco, specialmente nei campi delle giovanili che variano sempre di dimensione sia nel campo che nelle porte, l’obiettivo della gara può essere individuato anche in relazione alla tipologia di manto e alla superficie del campo da gioco (prediligere ampiezza o profondità?).
Un allenatore organizzato, quindi, attento alla cura del dettaglio, dovrebbe presentarsi qualche minuto prima al campo rispetto all’arrivo dei ragazzi per poter preparare questo momento, specialmente quando si è in trasferta, perché bisogna comunque tenere conto della presenza di altre partite e quindi probabilmente di uno spazio ridotto rispetto a quanto ci si era prefissati, per il quale sarà necessario quindi un adattamento per poter comunque erogare una proposta efficace.
Sulla base di questa riflessione, si hanno le basi per poter organizzare il momento del riscaldamento, che oltre a dover essere visto come una preparazione alla partita, può essere visto come un’implementazione delle ore di allenamento, che come già ribadito più volte, rispetto al monte ore di attività svolte da un bambino 20 anni fa, nel quale si praticava ad ogni ora calcio in strada e negli oratori, oggi ci rimangono solamente i tre/quattro appuntamenti settimanali al centro sportivo, per il quale dobbiamo dare grande rilevanza.