Luca è un mio compagno di squadra. Lui gioca in difesa ed è molto bravo: gli attaccanti avversari fanno sempre fatica a scartarlo e ad andargli via. Ha gambe e piedi lunghissimi e arriva sempre dappertutto. È un difensore spietato anche se, con gli occhi azzurri e i riccioli biondi che si ritrova, sembra un angioletto: a scuola ha già tre fidanzate.
A me capita che se una cosa è troppo difficile e penso di non riuscire a farla, mi viene come paura di provarci e allora faccio altro; ma non a scuola: lì ovviamente sei obbligato a farla. Ma anche a scuola non è bello perché certe cose -tipo in matematica i numeri fino a mille- non le capisco proprio e mi tocca farle lo stesso, e allora vado in confusione e sbaglio tutto. Luca no: lui anche se una cosa non la sa fare, ci prova sempre.
A calcio a volte capita che facciamo degli esercizi difficili e allora lui ogni volta dice: “Per me è difficile questo gioco Mister, però ci provo”. Le prime volte che lo fa in effetti sbaglia tutto, ma mica si arrende e così pian piano impara a farlo, e poi lo fa anche bene. Sì, insomma è uno che si impegna e anche se sbaglia, ci riprova e non smette di impegnarsi.
Il Mister ci ha detto che questa è una cosa importantissima e utilissima, il fatto di impegnarsi molto, perché ti permette di imparare e migliorarti sempre, e non importa se oggi perdi, perché se ti impegni e hai fiducia che migliorerai, anche se perdi non molli, ma insisti e alla fine vincerai.
Il nostro Mister infatti ci fa i complimenti quando ci impegniamo, indipendentemente dal fatto che si vinca o che si perda: a lui interessa che dimostriamo impegno sempre, in allenamento e in partita, poi se vinciamo meglio, ma se perdiamo va bene lo stesso, vuol dire però che ci dobbiamo impegnare ancora di più per migliorare.
Anche io e Lorenzo ieri abbiamo parlato dell’impegno, ero a casa sua a fare i compiti. Noi due infatti abbiamo fatto un patto: lui mi aiuta in matematica e io lo aiuto a calcio. Sì, insomma eravamo a casa sua a fare i compiti e anche lui mi diceva che la matematica non è difficile, basta impegnarsi e diventa facile e in effetti quando faccio i compiti con lui che mi spiega riesco meglio a fare le cose che in classe, durante le verifiche, non riesco. Forse mi impegno di più con lui che a scuola? Può darsi, infatti appena finiamo di fare i compiti ci mettiamo a giocare e siccome lui è molto preciso e i compiti li vuole sempre finire tutti e per bene, devo farli così anch’io altrimenti non si gioca.
Comunque volevo dire che ieri, facendo i compiti con Lorenzo, abbiamo parlato dell’impegno e allora dicevamo che la nostra è una squadra che si impegna molto, anche se perdiamo tante partite ci impegniamo sempre e agli allenamenti e alle partite ci siamo sempre tutti. Insomma forse impegnarsi ti fa anche venire la voglia di giocare anche se perdi.
Riguardo a questo penso a un bambino che vince tutte le partite: forse in questo modo si convince che è forte e così, per il fatto che è forte, magari si impegna di meno e poi succede che magari diventando grande inizia a perdere e allora si convince di essere scarso, e non essendo abituato a impegnarsi finisce che smette di giocare a calcio.
Io non smetterò mai di giocare a calcio, mi impegnerò sempre, proprio come fa Luca, e così anche se perdo divento più bravo e da grande andrò a giocare in serie A e vincerò. In matematica invece non lo so, devo ancora pensarci: per adesso mi fido di Lorenzo.