Ieri stavo giocando a calcio al campetto con i miei amici. Eravamo io, Lorenzo, Yussef. Matteo, Noam e Agostino. Abbiamo fatto una partita e abbiamo vinto noi, cioè io, Lorenzo e Yussef. Ci credo: Matteo non la passa mai, scarta e basta e perde sempre la palla, Noam e Agostino invece non giocano come noi in una vera squadra, ma solo al campetto, sì insomma, noi tre eravamo più allenati di loro.
Giocare al campetto mi piace quasi di più che alle partite con la squadra. Sì certo, mi piace quando facciamo le partite, con la divisa e sul campo di calcio vero, ma giocare al campetto tra di noi è tutta un’altra cosa: lì siamo veramente liberi di giocare come vogliamo noi. È come ai compleanni: vuoi mettere quando fai quello che vuoi e quando invece c’è l’animatore che ti fa fare quello che vuole lui? Sì ok, con l’animatore ci si diverte, ma io mi diverto di più quando faccio quello che voglio.
Il bello di giocare al campetto da soli è che possiamo fare le partite, ma se vogliamo facciamo anche tanti altri giochi con il pallone, tipo porticina, carosello, la scaletta, sì insomma, un sacco di altri giochi che ci inventiamo al momento, perché noi bambini abbiamo molta fantasia.
Lo dice sempre anche la mia mamma: “I bambini nascono già con la fantasia, e sono creativi di natura”. E io penso che abbia ragione, perché noi bambini abbiamo sempre un sacco di idee in testa e riusciamo ad immaginarci cose strane, tipo draghi o città popolate da uomini piccolissimi, che gli adulti non riescono ad immaginare e poi riusciamo a inventarci qualcosa di nuovo o qualche gioco meglio di loro. Come quando ci troviamo al campetto e il campo da calcio è occupato da altri e ci mettiamo a giocare sulla piastra o nel parco inventandoci qualcosa: ogni volta facciamo giochi diversi, magari iniziamo con uno di quei giochi che facciamo di solito, ma poi succede sempre qualcosa che lo fa cambiare, cioè cambiamo qualche regola e il gioco diventa più interessante e meno noioso.
Ad esempio una volta giocavamo a porticina, che la regola è prendere la porta in fondo al muro di cinta per fare un punto, e Kevin si è inventato che se prendevi un bambino questo veniva eliminato, poi però Giacomo, che era stato colpito ed eliminato da Kevin, ha messo la regola che se il bambino eliminato riusciva a fare un giro del campo prima che il bambino che lo aveva eliminato faccia un altro punto nella porticina, poteva rientrare ed era eliminato quello che lo aveva colpito.
Questa cosa di cambiare le regole al volo la facciamo solo noi bambini, i grandi non ci riescono! Cioè loro di solito dicono: “Questa è la regola e si fa così!”, ma invece si può fare in tanti modi; io penso che noi bambini riusciamo a cambiare le regole al volo proprio perché abbiamo più fantasia e siamo più creativi di loro.
Una volta ho sentito anche il mister e mio papà che parlavano di questo e dicevano la stessa cosa che dice la mamma e che penso anch’io: “I bambini sono pieni di fantasia e naturalmente creativi: noi dobbiamo solo metterli nelle condizioni di poter scegliere cosa fare in modo da mantenere questa loro dote, perché diventando grandi c’è il rischio di perderla”.
Ok, ma allora se i bambini sono creativi perché i grandi non lo sono? Cioè voglio dire, io sono convinto che se uno ha fantasia gli rimane, dove vuoi che vada a finire? Se la creatività è dentro ad ogni bambino, perché poi da grande non c’è più?
Che poi la creatività è importante, altrimenti come si potrebbero scoprire e inventare cose nuove. E poi è importante anche nel calcio, cioè, mentre giochi non sai mai cosa succede e devi essere bravo a inventarti qualcosa di diverso in ogni momento, tipo una volta scarti, una passi, una tiri di interno, una di tacco, oppure devi andare in difesa o scattare all’attacco, e per essere veloce a decidere cosa fare, ma anche per decidere la cosa giusta, devi avere fantasia ed essere creativo.