Ieri abbiamo fatto una partita contro una squadra dove giocava anche una bambina, era bravissima, la migliore in campo. Alcuni miei compagni dicevano che una femmina non può giocare a calcio, ma evidentemente si sbagliavano, perché questa qui può giocare a calcio, eccome: ci ha fatto anche due gol!
Però se le bambine possono giocare a calcio, perché ce ne sono così poche che giocano? Tra tutte le partite che abbiamo fatto, pochissime volte mi è capitato di giocare contro squadre che avessero delle femmine; forse allora ha ragione chi dice che le bambine non sono adatte a giocare a calcio! Eh ma allora questa bambina qui? Come mai è così forte?
Anche in squadra nostra, l’anno scorso, è venuta a giocare una bambina, ma lei non era brava come quella di ieri, anzi, non era proprio capace di giocare e alcuni miei compagni di squadra la prendevano sempre in giro. Alla fine non è più venuta, forse se non la prendevano in giro avrebbe continuato a giocare e magari avrebbe anche imparato. Che poi non capisco una cosa: perchè prendevano in giro lei che non era brava, ma non prendono in giro Pietro, che anche lui non sa giocare tanto quanto lei?
Durante gli allenamenti, quando dovevamo fare le squadre per la partita finale, nessuno la chiamava mai e restava sempre per ultima; quando entrava in campo durante le partite, si vedeva sempre qualche bambino della nostra squadra che sbuffava e non era contento; a volte succedeva perfino che qualcuno dei miei compagni andasse dal mister a chiedergli se poteva tirarla fuori e metterla in panchina. Uno di questi bambini mi ha detto che il suo papà gli ha detto che le femmine non possono giocare a calcio, perché il calcio è uno sport da maschi: ma allora perché Pietro gioca così male anche se è un maschio?
Quando facevamo le partite io vedevo i genitori di Elisa, la bambina in squadra con noi; venivano sempre a vedere la partita, però non erano mai vicini agli altri genitori, erano sempre un po’ lontani e stavano da soli, non ho mai capito il perché; forse per evitare la confusione.
Sì perché c’è parecchia confusione durante le partite, ma io sono talmente concentrato a giocare e a correre per prendere il pallone che non ci penso molto a chi c’è fuori. Però, anche se sono concentrato sulla partita, mi accorgo se i miei genitori ci sono o no! Primo perché mi piace troppo che ci siano e quindi cerco sempre di vedere dove sono e poi perché li sento che mi incitano da fuori, si insomma riconosco le voci, è importante riconoscerle altrimenti in mezzo a quella confusione non ti accorgi se ci sono a no. Da fuori i genitori incitano i loro figli, c’è chi urla forte e chi piano, c’è chi scherza e ride, ma c’è anche chi si arrabbia. Una volta ho visto perfino dei genitori litigare, non ho capito bene perché lo facessero, ma a un certo punto, sugli spalti a bordo campo, si sono azzuffati. Io penso sia una cosa un po’ stupida. Che poi scusa: i grandi, a noi bambini, dicono sempre di comportarci bene, di essere educati e non picchiarci, poi però lo fanno loro. Per fortuna queste cose non capitano spesso, mi ricordo bene che quella volta che i genitori hanno litigato, noi bambini in campo abbiamo preso paura; c’era anche qualche bambino che piangeva. La cosa peggiore è che per colpa loro che litigavano, abbiamo dovuto smettere di giocare e non abbiamo finito la partita, e stavamo anche vincendo!
Comunque io, prima che inizi la partita, guardo sempre se ci sono e dove sono i miei genitori perché loro non urlano, al massimo mi dicono “Bravo”, quando faccio qualcosa di bello o “Coraggio”, quando faccio qualcosa di sbagliato, e basta, e non lo dicono neanche tanto ad alta voce. Se non sapessi dove sono probabilmente non mi accorgerei se ci sono o no, loro non sono come certi altri genitori che li senti urlare tutta la partita. A volte vorrei che urlassero di più anche papà e mamma, ma altre volte, sentendo come urlano e quanto rompono certi, beh forse è meglio così.
Poi ci sono quelli che ti dicono cosa fare, “Tira”, “Passa”, “Vieni sulla fascia”, “Attento in difesa”, ma poi dicono anche delle cose senza senso: uno una volta ha detto “Scivola”, ma mica era il momento di fare una scivolata! Un’altra volta uno continuava “Scarica, scarica” forse è abituato a dirlo quando lavora e deve scaricare il camion, ma cosa c’entra con il calcio? Sì insomma, loro pensano di darci consigli e invece fanno solo confusione perché, oltre a queste cose senza senso, capita che a volte ci urlino cose che sono il contrario di quello che ci ha detto il mister. Tipo: il nostro mister ci dice sempre di provare a scartare, mentre tutti da fuori continuano a dirci di passare.
Alla fine però io faccio quello che voglio, perché in campo ci sono io mica loro e se dovessi fare le cose che mi dicono gli altri non mi divertirei più. E poi il mister ce lo dice sempre “Decidete con la vostra testa!”, lui ci dice di essere liberi: perché se vogliamo imparare a giocare a calcio divertendoci e se vogliamo diventare persone in gamba e felici, dobbiamo essere liberi di pensare con la nostra testa.
Luciano Faccioli
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