Con l’acronimo GAG (globale-analitico-globale) si intende una struttura di allenamento basato sull’aspetto globale del gioco alternato a quello analitico. Il metodo GAG viene creato ufficialmente dalla federazione Belga dopo gli studi effettuati per unire l’idea di sviluppo tecnico olandese all’organizzazione del gioco francese. Uno dei principali attuatori di questa metodologia è stato Horst Wein, reso famoso dal suo metodo funino dove la struttura GAG viene applicata nello sviluppare dei giochi all’interno di un campo con quattro porte. Il GAG nasce dalla necessità di creare giocatori più abituati alle situazioni di gioco, allenandoli partendo dal concetto di esercitazione globale per poi trarne i principi tattici e tecnici su cui lavorare. Lo scopo è quello di avere calciatori in grado di applicare e adattare tali principi alle partite.
Il GAG è una delle strutture di allenamento più utilizzate al mondo e si pone come principale alternativa allo sviluppo dall’analitico al situazionale. In questo metodo si parte appunto da una proposta globale dove si riproduce una situazione di gioco o un’esercitazione a più giocatori, per far emergere un principio tattico o un gesto tecnico su cui sviluppare esercitazioni specifiche. Nella successiva fase analitica lo scopo dell’allenatore è di lavorare sull’ aspetto individuato prima, attraverso esercitazioni singole o comunque a pochi giocatori. Il ritorno poi ad una proposta globale serve a constatare il reale miglioramento dell’aspetto allenato.
Il GAG è applicabile a qualsiasi fascia di età adattando le proposte globali e soprattutto quelle analitiche. Le fasi analitiche infatti possono essere semplici esercizi di tecnica o esercizi correttivi per i più piccoli, e settoriali/situazionali per i più grandi. Nelle categorie agonistiche, dove gli allenamenti hanno una programmazione più specifica e basata sulla tattica, la parte analitica sarà un’esercitazione già programmata volta ad allenare un principio tattico su cui basiamo l’intero allenamento (e quindi anche le proposte globali). Tale principio verrà deciso dall’allenatore in base a vari fattori (vicinanza ad una partita, aspetti di tattica globale su cui i giocatori hanno carenze ecc…)
Portando un esempio puramente teorico, supponiamo che in una squadra di categoria agonistica l’allenatore faccia una proposta globale iniziale sotto forma di partita a numeri ridotti con dei jolly sulle fasce laterali. Tale proposta vuole far emergere nei giocatori l’idea di sfruttare i jolly per costruire da dietro. Successivamente l’allenatore propone una situazione settoriale di costruzione dal basso 4+P vs 3 dove la meta è posta sulle fasce laterali e non al centro. Lo scopo è che i difensori in possesso palla giochino con costanza la palla da un lato all’altro per trovare la meta. Si tornerà poi ad una proposta globale più libera dove la squadra, interiorizzato questo concetto di tattica globale, farà una costruzione da dietro più fluida e efficace.
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